Una luce rassicurante, un riferimento certo: questo è la famiglia per il malato, e ciò che Affetti da è per la famiglia. Affetti da offre una mappa, aiuta a ricostruire un ordine nel momento in cui manca un punto di riferimento stabile: nel paziente, offuscato dalle sue condizioni fisiologiche, e nella sua famiglia, preoccupata per lo stato di salute del proprio caro. Affetti da è uno strumento di orientamento.
Immagino una traduzione grafica capace di superare la mente e comunicare allo Spirito, oltre la memoria e la biografia personale. Un alfabeto in grado di parlare alle emozioni attraverso la poesia del colore e il rigore della geometria. Un codice visivo che dialoga con la percezione inconscia, che trascende parole, cultura e la specifica situazione contingente.
Con attenzione, da anima a anima.
Giordano Bruno, nella sua Ars Reminiscendi, elabora dei "Sigilli" capaci di stimolare nell'uomo l'intuizione e l'immaginazione.
Questi simboli hanno la capacità di muovere la ricerca cognitiva responsabile della reminiscenza archetipica (1). Da questa suggestione prende vita il processo di traduzione grafica.
Il linguaggio visivo è essenziale e sintetico, e opera principalmente a livello simbolico e archetipico. Il marchio è disegnato mettendo in "dialogo geometrico" un quadrato e il cerchio in esso inscritto, seguendo specifici criteri di composizione (cfr. II Sigillo (2), XVIII Sigillo (3).
Da questa relazione si ottiene una specifica griglia compositiva che segna un tracciato chiaro: qualsiasi oggetto (testo, immagine, infografica) in qualsiasi impaginazione, trova il suo preciso posizionamento e viene collocato nello spazio adeguato.
Questo approccio, con i suoi punti di riferimento immediati, rende la visione calma e rassicurante, fornendo un orientamento nello spazio (e nel tempo).
(1) Michele Ciliberto, Giordano Bruno, Opere mnemotecniche, Tomo II, curato da Marco Matteoli, Rita Sturlese, Nicoletta Tirinnanzi,
2009, Adelphi edizioni.
(2) fig. 1, ibidem, pp. 48 – 49, N109.
(3) fig. 2, ibidem, p. 62, N111.